GOSSIP: Charlène, Alberto e le nozze sulla Rocca «Bambini? Lei ne vuole tanti»
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GOSSIP: Charlène, Alberto e le nozze sulla Rocca «Bambini? Lei ne vuole tanti»
Charlène, Alberto e le nozze sulla Rocca «Bambini? Lei ne vuole tanti»
La coppia confida: abbiamo deciso nei Giardini, come Grace Lei: Studio francese, ma quanto è difficile
MONTECARLO - «Alberto mi ha chiesto di sposarlo nei giardini del
palazzo, eravamo appena tornati dalle nozze reali in Svezia (il
matrimonio di Victoria nel giugno 2010) e mi chiese di raggiungerlo nei
giardini... immaginavo per un servizio fotografico o altro. E invece,
non me lo aspettavo davvero e fu una vera sorpresa, mi chiese di
sposarlo».
Charlène Wittstock, fisico slanciato, pantaloni morbidi e
una tunica corta color caramello, viso minuto e trucco leggero, confida
le sue emozioni a pochi giorni dalle nozze che l'1 luglio nella sala del
trono (per l'unione civile) e il 2 nel Royal Courtyard di palazzo
Grimaldi (per la cerimonia religiosa), ne faranno la nuova Princesse de
Monaco. E' seduta nella Salle des Glaces, la sala degli specchi al
Rocher. «E' la mia preferita, quella che amo di più nel Palais, così
luminosa e carica di storia». Alle sue spalle il ritratto di Grace
Kelly. Dal balcone di questa sala, il 1° luglio si affaccerà con Alberto
per salutare i monegaschi e il mondo come nuova Princesse Charlène de
Monaco.
I giardini «galeotti» di Charlène sono gli stessi che Grace,
attrice premio Oscar, aveva scorto con lo sguardo scivolando in macchina
lungo la Corniche, mentre girava Caccia al ladro. «Dimmi, quali
giardini sono quelli là?» Aveva chiesto incuriosita allo sceneggiatore
John Michael Hayes. E proprio fra quei fiori avrebbe visto per la prima
volta Ranieri.
Principe, i giardini del Rocher è un Cupido straordinario, allora. Furono la cornice anche dell'amore tra Grace e Ranieri.
Alberto.
«Vero (sorride), anche se in realtà il luogo del primissimo incontro
dei dei genitori fu la Court d'Honneur del Palais, poi quel giorno
visitarono anche i giardini...».
E' stato un amore a prima vista
con Charlène? Ranieri, suo padre, confessò che «l'amore per Grace non
era stato amore a prima vista, non credo all'amore a prima vista».
Alberto.
«No, non un coup de foudre, neanche per noi. C'è stata subito una certa
attrazione al nostro primo incontro nel 2000, ma c'è stato poi un gap,
un periodo di lontananza di cinque anni prima che ci incontrassimo di
nuovo».
Che cosa fa di Charlène la principessa ideale che ha cercato per tanti anni?
Alberto.
«Sì, è vero, ho trovato in Charlène un grande sense of humour e unisce a
questo grandi qualità: ama lo sport come me, ha una grande sensibilità e
sa come parlare al cuore della gente, la gente si sente a suo agio con
lei. La principessa perfetta? Lo spero».
Quale ruolo immagina per
Charlène, nuova Princesse de Monaco? Si parla di una fondazione a favore
dei più piccoli, del continente africano...
Alberto.
«Charlène dovrà farsi carico di molti doveri, per prima cosa dovrà
aiutarmi con le attività di rappresentanza. Per il resto sono sicuro che
si vorrà impegnare nel sociale e starà a lei decidere in quale
direzione. Ma sì, è molto sensibile alla causa umanitaria dei più
deboli».
Quando Grace lasciò il set per
Monaco, il suo pigmalione Alfred Hitchcock la rimproverò: «Tu rifiuti di
vivere la vita per vivere la favola». Sente già nostalgia della vita da
campionessa di nuoto?
Charlène. «Per uno sportivo è sempre
difficile lasciare, e lo sa bene anche Alberto (che ha gareggiato con il
bob ai giochi olimpici). Ma non ho abbandonato lo sport per Monaco, è
stato per una brutta frattura precedente le olimpiadi di Pechino».
Charlène, che cosa è più
difficile del mestiere di principessa: studiare il protocollo, le regole
di corte o la lingua francese visto che lei è cresciuta in Sudafrica?
Charlène.
«Il protocollo? Ma tutto nello sport è protocollo, voglio dire che
richiede un'inflessibile disciplina... e infatti per me non è difficile
assimilare le regole della mia nuova vita. Invece la lingua francese è
ben più impegnativa...».
Anche Grace diceva di aver avuto difficoltà con il francese. Sta studiando molto Mademoiselle?
«Sto
cercando di studiarla questa mia nuova lingua, ma siamo sempre in
viaggio... siamo stati in visita ufficiale in Irlanda di recente, ed è
davvero difficile mantenere la costanza delle lezioni. Ma sono fiduciosa
che con il tempo verrà anche questo».
Non si sa nulla della sua famiglia, Charlène. E' rimasta in Sudafrica oppure è qui a Monaco con lei?
Charlène.
«Mio fratello Gareth (l'altro fratello è Sean), si divide ormai tra il
Principato a Londra, per lavoro, e anche mia madre Lynette da circa 8
mesi vive in Francia per essermi più vicina. La nostra è una famiglia
molto unita, sportiva: mia madre era una tuffatrice professionista, mio
padre Michael è stato un giocatore di cricket, e un mio zio è stato
capitano di una squadra sudafricana di football».
Una famiglia borghese, come quella di Grace?
Charlene. «Una famiglia normale, con i suoi valori, la sua quotidianità».
E che famiglia sogna con Alberto? Molti figli? Monaco aspetta con ansia un erede al trono...
Charlene.
«Più saranno, più saremo felici, personalmente», dice lei prima di
congedarsi con un abbraccio. Il nuovo protocollo, nel segno della
semplicità, è già stato inaugurato.
Alberto. «Bambini? Vedremo, quel che Dio vorrà... per noi andrà comunque bene».
Deo
Juvante (se Dio vorrà, come recita il motto della famiglia),
quest'angolo di paradiso sulla Costa Azzurra ha finalmente la sua nuova
Princesse. E presto, tutti lo sperano, l'atteso erede al secolare trono
dei Grimaldi.
Enrica Roddolo
CORRIERE DELLA SERA
11 giugno 2011
La coppia confida: abbiamo deciso nei Giardini, come Grace Lei: Studio francese, ma quanto è difficile
MONTECARLO - «Alberto mi ha chiesto di sposarlo nei giardini del
palazzo, eravamo appena tornati dalle nozze reali in Svezia (il
matrimonio di Victoria nel giugno 2010) e mi chiese di raggiungerlo nei
giardini... immaginavo per un servizio fotografico o altro. E invece,
non me lo aspettavo davvero e fu una vera sorpresa, mi chiese di
sposarlo».
Charlène Wittstock, fisico slanciato, pantaloni morbidi e
una tunica corta color caramello, viso minuto e trucco leggero, confida
le sue emozioni a pochi giorni dalle nozze che l'1 luglio nella sala del
trono (per l'unione civile) e il 2 nel Royal Courtyard di palazzo
Grimaldi (per la cerimonia religiosa), ne faranno la nuova Princesse de
Monaco. E' seduta nella Salle des Glaces, la sala degli specchi al
Rocher. «E' la mia preferita, quella che amo di più nel Palais, così
luminosa e carica di storia». Alle sue spalle il ritratto di Grace
Kelly. Dal balcone di questa sala, il 1° luglio si affaccerà con Alberto
per salutare i monegaschi e il mondo come nuova Princesse Charlène de
Monaco.
I giardini «galeotti» di Charlène sono gli stessi che Grace,
attrice premio Oscar, aveva scorto con lo sguardo scivolando in macchina
lungo la Corniche, mentre girava Caccia al ladro. «Dimmi, quali
giardini sono quelli là?» Aveva chiesto incuriosita allo sceneggiatore
John Michael Hayes. E proprio fra quei fiori avrebbe visto per la prima
volta Ranieri.
Principe, i giardini del Rocher è un Cupido straordinario, allora. Furono la cornice anche dell'amore tra Grace e Ranieri.
Alberto.
«Vero (sorride), anche se in realtà il luogo del primissimo incontro
dei dei genitori fu la Court d'Honneur del Palais, poi quel giorno
visitarono anche i giardini...».
E' stato un amore a prima vista
con Charlène? Ranieri, suo padre, confessò che «l'amore per Grace non
era stato amore a prima vista, non credo all'amore a prima vista».
Alberto.
«No, non un coup de foudre, neanche per noi. C'è stata subito una certa
attrazione al nostro primo incontro nel 2000, ma c'è stato poi un gap,
un periodo di lontananza di cinque anni prima che ci incontrassimo di
nuovo».
Che cosa fa di Charlène la principessa ideale che ha cercato per tanti anni?
Alberto.
«Sì, è vero, ho trovato in Charlène un grande sense of humour e unisce a
questo grandi qualità: ama lo sport come me, ha una grande sensibilità e
sa come parlare al cuore della gente, la gente si sente a suo agio con
lei. La principessa perfetta? Lo spero».
Quale ruolo immagina per
Charlène, nuova Princesse de Monaco? Si parla di una fondazione a favore
dei più piccoli, del continente africano...
Alberto.
«Charlène dovrà farsi carico di molti doveri, per prima cosa dovrà
aiutarmi con le attività di rappresentanza. Per il resto sono sicuro che
si vorrà impegnare nel sociale e starà a lei decidere in quale
direzione. Ma sì, è molto sensibile alla causa umanitaria dei più
deboli».
Quando Grace lasciò il set per
Monaco, il suo pigmalione Alfred Hitchcock la rimproverò: «Tu rifiuti di
vivere la vita per vivere la favola». Sente già nostalgia della vita da
campionessa di nuoto?
Charlène. «Per uno sportivo è sempre
difficile lasciare, e lo sa bene anche Alberto (che ha gareggiato con il
bob ai giochi olimpici). Ma non ho abbandonato lo sport per Monaco, è
stato per una brutta frattura precedente le olimpiadi di Pechino».
Charlène, che cosa è più
difficile del mestiere di principessa: studiare il protocollo, le regole
di corte o la lingua francese visto che lei è cresciuta in Sudafrica?
Charlène.
«Il protocollo? Ma tutto nello sport è protocollo, voglio dire che
richiede un'inflessibile disciplina... e infatti per me non è difficile
assimilare le regole della mia nuova vita. Invece la lingua francese è
ben più impegnativa...».
Anche Grace diceva di aver avuto difficoltà con il francese. Sta studiando molto Mademoiselle?
«Sto
cercando di studiarla questa mia nuova lingua, ma siamo sempre in
viaggio... siamo stati in visita ufficiale in Irlanda di recente, ed è
davvero difficile mantenere la costanza delle lezioni. Ma sono fiduciosa
che con il tempo verrà anche questo».
Non si sa nulla della sua famiglia, Charlène. E' rimasta in Sudafrica oppure è qui a Monaco con lei?
Charlène.
«Mio fratello Gareth (l'altro fratello è Sean), si divide ormai tra il
Principato a Londra, per lavoro, e anche mia madre Lynette da circa 8
mesi vive in Francia per essermi più vicina. La nostra è una famiglia
molto unita, sportiva: mia madre era una tuffatrice professionista, mio
padre Michael è stato un giocatore di cricket, e un mio zio è stato
capitano di una squadra sudafricana di football».
Una famiglia borghese, come quella di Grace?
Charlene. «Una famiglia normale, con i suoi valori, la sua quotidianità».
E che famiglia sogna con Alberto? Molti figli? Monaco aspetta con ansia un erede al trono...
Charlene.
«Più saranno, più saremo felici, personalmente», dice lei prima di
congedarsi con un abbraccio. Il nuovo protocollo, nel segno della
semplicità, è già stato inaugurato.
Alberto. «Bambini? Vedremo, quel che Dio vorrà... per noi andrà comunque bene».
Deo
Juvante (se Dio vorrà, come recita il motto della famiglia),
quest'angolo di paradiso sulla Costa Azzurra ha finalmente la sua nuova
Princesse. E presto, tutti lo sperano, l'atteso erede al secolare trono
dei Grimaldi.
Enrica Roddolo
CORRIERE DELLA SERA
11 giugno 2011
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