Guida alla messa appunto di un carburatore per motori a 2 tempi
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Guida alla messa appunto di un carburatore per motori a 2 tempi
Guida alla messa appunto di un carburatore per motori a 2 tempi
Carburatore dell'orto PHBG
Caratteristiche Tecniche Principali
Diffusore: Ø 15 - 16 - 17 - 17,5 - 18 - 19 - 19,5 - 20 - 21 Per motori
2-4 tempi Valvola gas cilindrica Dispositivo avviamento a circuito
indipendente Sistema del minimo con getto e vite regolazione miscela
Sistema del massimo con regolazione meccanica della miscela a mezzo
spillo conico Attacco a manicotto con riduzione isolante da Ø 26 a Ø 24 -
23 per i tipi PHBG A-C attacco per montaggio elastico da Ø 25 per i
tipi PHBG B e D Attacco presa aria Ø 32 o Ø M32 x 1,25 per montaggio
cornetti e raccordi
Significato sigle carburatori dell'orto:
Le sigle del nome dei carburatori attualmente commercializzati indicano le loro caratteristiche:
La prima sigla sta per il tipo di valvola:
P utilizza una valvola cilindrica
S utilizza una ghigliottina piatta sprovvista di spillo
V utilizza una valvola piatta
F utilizza una valvola a farfalla
D utilizza due valvole a farfalla (carburatore a doppio corpo)
La seconda sigla sta per la conformazione del condotto:
H si utilizza un condotto a venturi o cilindrico
R si utilizza un condotto a venturi o cilindrico con una guida cilindrica più piccola al centro (carburatori automobilistici)
La terza sigla sta per il tipo di servizio che riesce a fornire il carburatore:
A starter a sgancio automatico
B Corpo pluriadattabile/pluriversioni
C carburatore a depressione
F o M Pompa di ripresa
V starter a comando elettronico
S corpo sportivo
La quarta lettera qualora fosse presente indica la fascia del diametro
del venturi dello stesso tipo di carburatore (come ad esempio il PHB o
VHS), il quale a seconda della sigla finale ha un corpo fuso
ridimensionato, principalmente per via della valvola gas.
Il numero indica il diametro reale del carburatore
La prima lettera di pedice indica il tipo di settaggio del carburatore e
caratteristiche peculiari, come versione a condotto ovale o circolare
La seconda lettera di pedice indica la disposizione delle regolazioni:
D regolazioni poste a destra del corpo carburatore
S regolazioni poste a sinistra del corpo carburatore
Schema del carburatore ed elementi principali:
schema delle fasi di funzionamento:
Nella figura sopra è rappresentata la sezione di un diffusore suddivisa
secondo le fasi di funzionamento determinate dall'apertura della valvola
a gas. In ogni fase si può effettuare la scelta degli elementi di
taratura che intervengono.
Nella fase “A” funziona il circuito del minimo e si effettua la
regolazione del minimo operando sulla vite miscela (od aria) e sulla
vite valvola gas.
Nella fase “B”, all'erogazione di miscela del foro del minimo si
sovrappone quella del foro di progressione (prelevata dal circuito del
minimo)ed è in questa fase che si effettua la scelta del getto del
minimo e dello smusso della valvola gas. Lo smussodella valvola gas
interessa poi in modo minore la carburazione sino a circa ½ apertura del
condotto.
Nella Fase “C”, all'erogazione di miscela dal minimo e dal foro di
progressione si sovrappone quella del circuito del massimoe si effettua
la scelta del polverizzatore e dello spillo conico.
Nella fase “D” con valvola gas completamente aperta e con tutti i
circuiti delle precedenti fasi funzionanti, si determina la misura del
getto massimo.
Dispositivo di avviamento
Premesso che di norma a motore caldo non esistono particolari difficoltà
di avviamento, a motore freddo si rende neccessario intervenire pre
correggere opportunamente la carburazione.
Infatti nella fase di avviamento a freddo, il carburatore deve fornire
una miscela ricca affinche nel cilindro si possa avere un rapporto di
miscela prossimo allo stecchiometrico; questo perche parte della benzina
a causa della temperatura ancora bassa del motore, non si atomizza
completamente, depositandosi sulle parti fredde dei condotti del
cilindro stesso.
E' evidente quindi che all'istante dell'accensione ha importanza la
quantità di aria e benzina che effettivamente riesce a raggiungere il
cilindro e non quella fornita dal carburatore.
Dispositivo del minimo
Nella fase del minimo il carburatore deve erogare solo la miscela
necessaria al mantenimento in moto del motore ad un regima di rotazione
molto modesto.
In questa condizione al motore neccessità una piccola quantità di aria e
quindi la valvola deve essere quasi completamente chiusa.
A monte della stessa, esiste una modesta depressione, non sufficiente a
far erogare il combustibile dal circuito dele massimo, mente a valle
esiste una forte depressione che attiva il circuito del minimo; questo è
realizzato in due versioni, con vite di regolazione miscela o con vite
regolazione aria.
Minimo con vite regolazione della miscela
La vite di regolazione tara la quantità di miscela con un titola
predeterminato dalle tarature della benzina (getto) e dall'aria
(calibratore), quindi avvitando si diminuisce l'erogazione della
miscela, svitato si aumenta la quantità e quindi si arricchisce.
Nella figura è illustrata la valvola a gas (2) in posizione di minimo regolata dalla vite (4).
In queste condizioni la depressione esistente a valle della valvola a
gasfa erogare la miscela dal foro (3) controllato dal cono della vite di
regolazione (5).
La miscela, costituita dal combustibile tarato dal getto del minimo (6) e
dall'aria tarata dalla calibratura (1), si mescola ulteriormente con
l'aria dosata dall'apertura della valvola gas. La vite di regolazione
miscela minimo è sempre disposta a valle della valvola.
Dopo aver controllato che, a valvola gas chiusa, il cavo comando abbia
un gioco di circa 1m/m. , si può effettuare la regolazione del minimo
che deve essere sempre eseguita a motore caldo.
Si proceda avvitando la vite (4) di regolazione della valvola (2) sino
ad ottenere un regime di rotazione piuttosto elevato (circa 1400 giri
per motori a 2tempi) avvitare o svitare poi la vite di regolazione
miscela (5) fino che la rotazione del motore sia la piu regolare
possibile. Svitare quindi la vite di regolazione valvola (4) sino a
raggiungere il regime di minimo desiderato.
Scelta del getto del minimo
Per la scelta del getto del minimo si deve aprire lentamente con
l'acceleratore la valvola gas (apertura non superiore a ¼): un aumento
di giri lento ed inregolare denuncia un getto minimo troppo piccolo. Ciò
puo essere constatato anche nel caso che la vite regolazione miscela
risultasse troppo aperta e quindi insensibile agli effetti della
rotazione del motore.
Quando invece si riescontra fumosità allo scarico e rumorosità sorda il
getto è troppo grande questo puo essere constatato anche se la vite
miscela è troppo chiusa.
Sovente nel cosa di motoveicoli da competizione, dopo aver effetuato la
regolazione del minimo come sopra descritto, si svita la vite
regolazione valvola gas per consentire la chiusura completa della
valvola stessa; ciò per poter disporre di una piu efficace azione
frenante del motore in caso di rilascio.
In questo caso però è assolutamente indispensabile non variare la
regolazione della vite miscela o della vite aria, poiche una eventuale
chiusura della vite miscela puo causare per motori a 2 tempi il
grippaggio in caso di rilascio.
Dispositivo di progressione
Per progressione si intende la fase di passaggio fra l'erogazione di
miscela dal circuito del minimo e l'inizio di erogazione di miscela dal
circuito del massimo.
Alle prima aperture della valvola gas aumenta la portata di aria
aspirata dal motore e quindi, per avere una miscela infiammabile, deve
necessariamente aumentare anche la quantità di comubstibile erogata.
Come precendemente visto, dal foro minimo (3) esce solo la quantità di
combustibile necessaria per il funzionamente del motore al minimo ed il
circuito del massimo non eroga ancora combustibile in quanto la
depressione esistente a monte della valvola gas non è sufficinete ad
attivarlo.
E' quindi necessario il foro di progressione (2)per fornire la miscela occorrente in questa fase.
Il foro di progressione (2) preleva il combustibile dal circuito del
minimo (4) ed è disposto immediatamente a monte del bordo di chiusura
della valvola gas (1), per una pronta erogazione di combustibile
all'aumento di portata d'aria.
E' interessante notare che il foro di progressione svolge una duplice
funzione: quando la valvola del gas del minimo, l'aira, proveniente dal
condotto principale, passa dal foro di progressione e va ad impoverire
la miscela fluente nel circuite del minimo; quando inizia l'apertura
della valvola gas la miscela del circuito del minimo esce nel condotto
principale attraverso il foro (2).
Il foro di progressione è quindi attraversato prima in un senso da aria e poi, nel senso opposto da miscela.
Dispositivo del massimo
Dopo la fase di progressione, continuando l'apertura del gas, ha inizio
nel carburatore il funzionamento del dispositivo del massimo.
Aprendo la valvola gas oltre la progressione si realizza cioè nella
camera miscela una depressione (dovuta alla velocità dell'aria aspirata
dal motore) tale da fuoriuscire il combustibile dall'ugello
polverizzatore.
In queste condizioni il combustibile, tarato dal getto (5) e calibrato
dalla sezione di sbocco del polverizzatore (3) (sezione di area
variabile per mezzo dello spillo conico) (1) viene emulsionato con
l'aria proveniente dal canale (4) e dal condotto principale (2)
La quantità di combustibile che fuoriesce è determinata nel primo quarto
di apertura della valvola gas dallo smusso della valvola stessa, dal
diametro del polverizzatore e dal diametro del tratto cilindrico dello
spillo conico; sino a ¾ di apertura dal diametro del polverizzatore e
dalla conicità dello spillo; da ¾ fino a completa apertura dal diametro
del getto massimo.
Gli elementi su cui agire per modificare l'erogazione del massimo sono quindi i seguendi:
_Smusso della valvola gas;
_Spillo conico;
_Polverizzatore;
_Getto massimo.
Dispositivo del massimo 2Tempi
Nella figura è rappresentato il dispositivo del massimo impiegato per
motori a 2 tempi che prevede all'uscita del polverizzatore (7) un ugello
(6); questo migliora le caratterstiche di funzionamento durante la fase
di ripresa.
L'aria del massimo proviene dalla presa (3) attraverso il canale (2)
sbocca nella corona circolare (1), costituita dalla parte esterna
superiore dal polverizzatore e dalla parte interna dall'ugello (6), si
miscelerà con il combustibile tarato dal getto massimo (4) e proveniente
dal polverizzatore (7) e si imette nel diffusore (5).
Un aumento del diametro della parte interna tarata del polverizzatore
comporta un aumento di portata del combustibile erogato a tutte le
aperture della valvola gas; di contro una diminuzione comporta una
riduzione di erogazione di combustibile, sempre a tutte le aperture
della valvola gas.
Normalmente i polverizzatori montati sui carburatori per motori a 2
tempi sono costruiti in due versioni e cioè con la parte superiore
finale “corta” o “lunga” (come da figura).
I polverizzatori con la parte superiore “lunga” provocano impoverimento
di miscela ai bassi regimi di rotazione del motore e nelle riprese dal
basso; di contro, i polverizzatori con la parte superiore corta
provocano arricchimento.
Sui carburatori preparati per motoveicoli da competizione normalmente
vengono impiegati polverizzatori del tipo con parte superiore corta.
Scelta dello smusso della valvola a gas.
Immediatamente dopo la fase di progressione, aumentando ulteriormente
l'apertura della valvola gas sino a circa ¼, la depressione esistente
nella camera miscela attiva l'erogazione di combustibile dal
polverizzatore.
In questa fase la sezione utile di passaggio del combustibile è
determinata dall'accopiamento del diametro interno del polverizzatore e
dal diametro della parte cilindrica dello spillo conico e l'elemento
determinante il flusso è lo smusso della valvola gas.
Uno smusso basso consente una maggior depressione e conseguentemente una
maggiore quantità di combustibile erogato dal polverizzatore; di
contro, uno smusso alto provoca una minore depressione e
conseguentemente una inferiore quantità di combustibile.
Se ne deduce quindi che diminuendo lo smusso si provoca un arricchimento, mentre aumentandolo un impoverimento della miscela.
Nei PHBG sono disponibili valvole da 30-40-50-60

Scelta dello spillo conico.
Le caratteristiche determinanti dello spillo conico sono il diametro del
tratto cilindrico (A), la lunghezza del tratto conico ( C ) ed il
diametro della punta (B). La scelta dello spillo conisco deve essere
fatta tenendo conto dei suddetti elementi nella varie fasi di
funzionamento.
La parte cilindrica dello spillo è interessata alle prima aperture della
valvola gas (sino a circa ¼) , quindi in questa fase una riduzione del
diametro del tratto cilindrico dello spillo provoca un arrichimento, una
maggiorazione un impoverimento della miscela.
La parte conica dello spillo è interessata alla fase di apertura di
funzionamento compresa fra ¼ e ¾ di apertura della valvola gas, quindi a
parità di lunghezza del tratto conico e del diametro del tratto
cilindrico, aumentando il diametro della punta si provoca un
impoverimento della miscela e viceversa riducendo tale diamentro.
A parità di diamentro della punta e del tratto cilindrico un aumento
della lunghezza del tratto conico provoca l'anticipo dell'arrichimento
della miscela.
Variando la posizione della tacca di fissaggio è possibile alzare o
abbasare lo spillo ottendendo rispettivamente arricchimenti od
impoverimenti della miscela quado interviene il tratto conico dello
spillo.
In caso necessitino maggiori variazioni del rapporto miscela è
neccessario sostituire lo spillo conico secondo le caratteristiche e gli
elementi sopra descritti.
Nella maggior parte dei casi lo spillo conico è mantenuto sempre
appoggiato al polverizzatore da una molla disposta nella valvola gas.
Questa soluzione mantiene costante la reciproca posizione dello spillo e
del polverizzatore e consente l'erogazione di combustibile evitanto
usura dello spillo sia del polverizzatore dovuta ad eventuali
vibrazioni.
Scelta del getto massimo
La ricerca dell'esatto diametro del getto massimo deve essere effettuata
su strada, partendo da diametri di getto piuttosto grandi per poi
scendere gradatamente.
Con valvola gas completamente aperta si provi ad inserire il dispositivo
avviamento, arrichendo cosi la miscela; se questa operazione provoca un
notevole peggioramento nel funzionamento con un riduzione del numero di
giri del motore, occorerà diminuire il diametro del getto massimo sino
ad avere un funzionamento soddisfacente.
Gas di scarico troppo scuri, candele umide e scure nonché un
miglioramento di funzionamento in caso di chiusura momentanea del
rubinetto benzina, sono ulteriori sintomi di un getto troppo grande.
Nel caso si fosse partiti da un diametro di getto non sufficentemente
grande e l'operazione di arrichimento provocasse un avvertibile
miglioramento, occorerà aumentare il diametro del getto massimo sino a
che, tale inserimento non porti al verificarsi dello condizioni
sopradescritte.
Nella scelta del getto massimo, oltre all'ottenimento della maggiore
potenza e della maggiore velocità, si dovrà tenere presente anche della
temperatura del motore poiche con alimentazione magra si hanno
temperature piu elevate.
In caso di necessità di forte aumento del diametro del getto massimo
occorre tenere presente che la sezione del getto non deve essere
superiore alla sezione utile di passaggio compresa fra il diametro del
polverizzatore e la punta dello spillo conico.
Il controlla di ciò si può effettuare con la seguente formula:
Dove Dm è il diametro del getto massimo, Dp il diametro del
polverizzatore e Ds il diametro della punta dello spillo conico espressi
in centesimi di millimetro.Se ad esempio i valodi sono: getto massimo
180, polverizzatore 264 e spillo 170 si avrà:
e quindi il montaggio è corretto risultando 25.430<32.030.
Fattori influenzanti la carburazione
La carburazione stabilità in determinate condizioni può risultare in
qualche caso imprecisa, poiché possono subentrare dei fattori che la
influenzano e che si possono identificare in:
_variazione di combustibile
_variazioni di pressione
_variazione di temperatura.
Carburatore dell'orto PHBG
Caratteristiche Tecniche Principali
Diffusore: Ø 15 - 16 - 17 - 17,5 - 18 - 19 - 19,5 - 20 - 21 Per motori
2-4 tempi Valvola gas cilindrica Dispositivo avviamento a circuito
indipendente Sistema del minimo con getto e vite regolazione miscela
Sistema del massimo con regolazione meccanica della miscela a mezzo
spillo conico Attacco a manicotto con riduzione isolante da Ø 26 a Ø 24 -
23 per i tipi PHBG A-C attacco per montaggio elastico da Ø 25 per i
tipi PHBG B e D Attacco presa aria Ø 32 o Ø M32 x 1,25 per montaggio
cornetti e raccordi
Significato sigle carburatori dell'orto:
Le sigle del nome dei carburatori attualmente commercializzati indicano le loro caratteristiche:
La prima sigla sta per il tipo di valvola:
P utilizza una valvola cilindrica
S utilizza una ghigliottina piatta sprovvista di spillo
V utilizza una valvola piatta
F utilizza una valvola a farfalla
D utilizza due valvole a farfalla (carburatore a doppio corpo)
La seconda sigla sta per la conformazione del condotto:
H si utilizza un condotto a venturi o cilindrico
R si utilizza un condotto a venturi o cilindrico con una guida cilindrica più piccola al centro (carburatori automobilistici)
La terza sigla sta per il tipo di servizio che riesce a fornire il carburatore:
A starter a sgancio automatico
B Corpo pluriadattabile/pluriversioni
C carburatore a depressione
F o M Pompa di ripresa
V starter a comando elettronico
S corpo sportivo
La quarta lettera qualora fosse presente indica la fascia del diametro
del venturi dello stesso tipo di carburatore (come ad esempio il PHB o
VHS), il quale a seconda della sigla finale ha un corpo fuso
ridimensionato, principalmente per via della valvola gas.
Il numero indica il diametro reale del carburatore
La prima lettera di pedice indica il tipo di settaggio del carburatore e
caratteristiche peculiari, come versione a condotto ovale o circolare
La seconda lettera di pedice indica la disposizione delle regolazioni:
D regolazioni poste a destra del corpo carburatore
S regolazioni poste a sinistra del corpo carburatore
Schema del carburatore ed elementi principali:
schema delle fasi di funzionamento:
Nella figura sopra è rappresentata la sezione di un diffusore suddivisa
secondo le fasi di funzionamento determinate dall'apertura della valvola
a gas. In ogni fase si può effettuare la scelta degli elementi di
taratura che intervengono.
Nella fase “A” funziona il circuito del minimo e si effettua la
regolazione del minimo operando sulla vite miscela (od aria) e sulla
vite valvola gas.
Nella fase “B”, all'erogazione di miscela del foro del minimo si
sovrappone quella del foro di progressione (prelevata dal circuito del
minimo)ed è in questa fase che si effettua la scelta del getto del
minimo e dello smusso della valvola gas. Lo smussodella valvola gas
interessa poi in modo minore la carburazione sino a circa ½ apertura del
condotto.
Nella Fase “C”, all'erogazione di miscela dal minimo e dal foro di
progressione si sovrappone quella del circuito del massimoe si effettua
la scelta del polverizzatore e dello spillo conico.
Nella fase “D” con valvola gas completamente aperta e con tutti i
circuiti delle precedenti fasi funzionanti, si determina la misura del
getto massimo.
Dispositivo di avviamento
Premesso che di norma a motore caldo non esistono particolari difficoltà
di avviamento, a motore freddo si rende neccessario intervenire pre
correggere opportunamente la carburazione.
Infatti nella fase di avviamento a freddo, il carburatore deve fornire
una miscela ricca affinche nel cilindro si possa avere un rapporto di
miscela prossimo allo stecchiometrico; questo perche parte della benzina
a causa della temperatura ancora bassa del motore, non si atomizza
completamente, depositandosi sulle parti fredde dei condotti del
cilindro stesso.
E' evidente quindi che all'istante dell'accensione ha importanza la
quantità di aria e benzina che effettivamente riesce a raggiungere il
cilindro e non quella fornita dal carburatore.
Dispositivo del minimo
Nella fase del minimo il carburatore deve erogare solo la miscela
necessaria al mantenimento in moto del motore ad un regima di rotazione
molto modesto.
In questa condizione al motore neccessità una piccola quantità di aria e
quindi la valvola deve essere quasi completamente chiusa.
A monte della stessa, esiste una modesta depressione, non sufficiente a
far erogare il combustibile dal circuito dele massimo, mente a valle
esiste una forte depressione che attiva il circuito del minimo; questo è
realizzato in due versioni, con vite di regolazione miscela o con vite
regolazione aria.
Minimo con vite regolazione della miscela
La vite di regolazione tara la quantità di miscela con un titola
predeterminato dalle tarature della benzina (getto) e dall'aria
(calibratore), quindi avvitando si diminuisce l'erogazione della
miscela, svitato si aumenta la quantità e quindi si arricchisce.
Nella figura è illustrata la valvola a gas (2) in posizione di minimo regolata dalla vite (4).
In queste condizioni la depressione esistente a valle della valvola a
gasfa erogare la miscela dal foro (3) controllato dal cono della vite di
regolazione (5).
La miscela, costituita dal combustibile tarato dal getto del minimo (6) e
dall'aria tarata dalla calibratura (1), si mescola ulteriormente con
l'aria dosata dall'apertura della valvola gas. La vite di regolazione
miscela minimo è sempre disposta a valle della valvola.
Dopo aver controllato che, a valvola gas chiusa, il cavo comando abbia
un gioco di circa 1m/m. , si può effettuare la regolazione del minimo
che deve essere sempre eseguita a motore caldo.
Si proceda avvitando la vite (4) di regolazione della valvola (2) sino
ad ottenere un regime di rotazione piuttosto elevato (circa 1400 giri
per motori a 2tempi) avvitare o svitare poi la vite di regolazione
miscela (5) fino che la rotazione del motore sia la piu regolare
possibile. Svitare quindi la vite di regolazione valvola (4) sino a
raggiungere il regime di minimo desiderato.
Scelta del getto del minimo
Per la scelta del getto del minimo si deve aprire lentamente con
l'acceleratore la valvola gas (apertura non superiore a ¼): un aumento
di giri lento ed inregolare denuncia un getto minimo troppo piccolo. Ciò
puo essere constatato anche nel caso che la vite regolazione miscela
risultasse troppo aperta e quindi insensibile agli effetti della
rotazione del motore.
Quando invece si riescontra fumosità allo scarico e rumorosità sorda il
getto è troppo grande questo puo essere constatato anche se la vite
miscela è troppo chiusa.
Sovente nel cosa di motoveicoli da competizione, dopo aver effetuato la
regolazione del minimo come sopra descritto, si svita la vite
regolazione valvola gas per consentire la chiusura completa della
valvola stessa; ciò per poter disporre di una piu efficace azione
frenante del motore in caso di rilascio.
In questo caso però è assolutamente indispensabile non variare la
regolazione della vite miscela o della vite aria, poiche una eventuale
chiusura della vite miscela puo causare per motori a 2 tempi il
grippaggio in caso di rilascio.
Dispositivo di progressione
Per progressione si intende la fase di passaggio fra l'erogazione di
miscela dal circuito del minimo e l'inizio di erogazione di miscela dal
circuito del massimo.
Alle prima aperture della valvola gas aumenta la portata di aria
aspirata dal motore e quindi, per avere una miscela infiammabile, deve
necessariamente aumentare anche la quantità di comubstibile erogata.
Come precendemente visto, dal foro minimo (3) esce solo la quantità di
combustibile necessaria per il funzionamente del motore al minimo ed il
circuito del massimo non eroga ancora combustibile in quanto la
depressione esistente a monte della valvola gas non è sufficinete ad
attivarlo.
E' quindi necessario il foro di progressione (2)per fornire la miscela occorrente in questa fase.
Il foro di progressione (2) preleva il combustibile dal circuito del
minimo (4) ed è disposto immediatamente a monte del bordo di chiusura
della valvola gas (1), per una pronta erogazione di combustibile
all'aumento di portata d'aria.
E' interessante notare che il foro di progressione svolge una duplice
funzione: quando la valvola del gas del minimo, l'aira, proveniente dal
condotto principale, passa dal foro di progressione e va ad impoverire
la miscela fluente nel circuite del minimo; quando inizia l'apertura
della valvola gas la miscela del circuito del minimo esce nel condotto
principale attraverso il foro (2).
Il foro di progressione è quindi attraversato prima in un senso da aria e poi, nel senso opposto da miscela.
Dispositivo del massimo
Dopo la fase di progressione, continuando l'apertura del gas, ha inizio
nel carburatore il funzionamento del dispositivo del massimo.
Aprendo la valvola gas oltre la progressione si realizza cioè nella
camera miscela una depressione (dovuta alla velocità dell'aria aspirata
dal motore) tale da fuoriuscire il combustibile dall'ugello
polverizzatore.
In queste condizioni il combustibile, tarato dal getto (5) e calibrato
dalla sezione di sbocco del polverizzatore (3) (sezione di area
variabile per mezzo dello spillo conico) (1) viene emulsionato con
l'aria proveniente dal canale (4) e dal condotto principale (2)
La quantità di combustibile che fuoriesce è determinata nel primo quarto
di apertura della valvola gas dallo smusso della valvola stessa, dal
diametro del polverizzatore e dal diametro del tratto cilindrico dello
spillo conico; sino a ¾ di apertura dal diametro del polverizzatore e
dalla conicità dello spillo; da ¾ fino a completa apertura dal diametro
del getto massimo.
Gli elementi su cui agire per modificare l'erogazione del massimo sono quindi i seguendi:
_Smusso della valvola gas;
_Spillo conico;
_Polverizzatore;
_Getto massimo.
Dispositivo del massimo 2Tempi
Nella figura è rappresentato il dispositivo del massimo impiegato per
motori a 2 tempi che prevede all'uscita del polverizzatore (7) un ugello
(6); questo migliora le caratterstiche di funzionamento durante la fase
di ripresa.
L'aria del massimo proviene dalla presa (3) attraverso il canale (2)
sbocca nella corona circolare (1), costituita dalla parte esterna
superiore dal polverizzatore e dalla parte interna dall'ugello (6), si
miscelerà con il combustibile tarato dal getto massimo (4) e proveniente
dal polverizzatore (7) e si imette nel diffusore (5).
Un aumento del diametro della parte interna tarata del polverizzatore
comporta un aumento di portata del combustibile erogato a tutte le
aperture della valvola gas; di contro una diminuzione comporta una
riduzione di erogazione di combustibile, sempre a tutte le aperture
della valvola gas.
Normalmente i polverizzatori montati sui carburatori per motori a 2
tempi sono costruiti in due versioni e cioè con la parte superiore
finale “corta” o “lunga” (come da figura).
I polverizzatori con la parte superiore “lunga” provocano impoverimento
di miscela ai bassi regimi di rotazione del motore e nelle riprese dal
basso; di contro, i polverizzatori con la parte superiore corta
provocano arricchimento.
Sui carburatori preparati per motoveicoli da competizione normalmente
vengono impiegati polverizzatori del tipo con parte superiore corta.
Scelta dello smusso della valvola a gas.
Immediatamente dopo la fase di progressione, aumentando ulteriormente
l'apertura della valvola gas sino a circa ¼, la depressione esistente
nella camera miscela attiva l'erogazione di combustibile dal
polverizzatore.
In questa fase la sezione utile di passaggio del combustibile è
determinata dall'accopiamento del diametro interno del polverizzatore e
dal diametro della parte cilindrica dello spillo conico e l'elemento
determinante il flusso è lo smusso della valvola gas.
Uno smusso basso consente una maggior depressione e conseguentemente una
maggiore quantità di combustibile erogato dal polverizzatore; di
contro, uno smusso alto provoca una minore depressione e
conseguentemente una inferiore quantità di combustibile.
Se ne deduce quindi che diminuendo lo smusso si provoca un arricchimento, mentre aumentandolo un impoverimento della miscela.
Nei PHBG sono disponibili valvole da 30-40-50-60

Scelta dello spillo conico.
Le caratteristiche determinanti dello spillo conico sono il diametro del
tratto cilindrico (A), la lunghezza del tratto conico ( C ) ed il
diametro della punta (B). La scelta dello spillo conisco deve essere
fatta tenendo conto dei suddetti elementi nella varie fasi di
funzionamento.
La parte cilindrica dello spillo è interessata alle prima aperture della
valvola gas (sino a circa ¼) , quindi in questa fase una riduzione del
diametro del tratto cilindrico dello spillo provoca un arrichimento, una
maggiorazione un impoverimento della miscela.
La parte conica dello spillo è interessata alla fase di apertura di
funzionamento compresa fra ¼ e ¾ di apertura della valvola gas, quindi a
parità di lunghezza del tratto conico e del diametro del tratto
cilindrico, aumentando il diametro della punta si provoca un
impoverimento della miscela e viceversa riducendo tale diamentro.
A parità di diamentro della punta e del tratto cilindrico un aumento
della lunghezza del tratto conico provoca l'anticipo dell'arrichimento
della miscela.
Variando la posizione della tacca di fissaggio è possibile alzare o
abbasare lo spillo ottendendo rispettivamente arricchimenti od
impoverimenti della miscela quado interviene il tratto conico dello
spillo.
In caso necessitino maggiori variazioni del rapporto miscela è
neccessario sostituire lo spillo conico secondo le caratteristiche e gli
elementi sopra descritti.
Nella maggior parte dei casi lo spillo conico è mantenuto sempre
appoggiato al polverizzatore da una molla disposta nella valvola gas.
Questa soluzione mantiene costante la reciproca posizione dello spillo e
del polverizzatore e consente l'erogazione di combustibile evitanto
usura dello spillo sia del polverizzatore dovuta ad eventuali
vibrazioni.
Scelta del getto massimo
La ricerca dell'esatto diametro del getto massimo deve essere effettuata
su strada, partendo da diametri di getto piuttosto grandi per poi
scendere gradatamente.
Con valvola gas completamente aperta si provi ad inserire il dispositivo
avviamento, arrichendo cosi la miscela; se questa operazione provoca un
notevole peggioramento nel funzionamento con un riduzione del numero di
giri del motore, occorerà diminuire il diametro del getto massimo sino
ad avere un funzionamento soddisfacente.
Gas di scarico troppo scuri, candele umide e scure nonché un
miglioramento di funzionamento in caso di chiusura momentanea del
rubinetto benzina, sono ulteriori sintomi di un getto troppo grande.
Nel caso si fosse partiti da un diametro di getto non sufficentemente
grande e l'operazione di arrichimento provocasse un avvertibile
miglioramento, occorerà aumentare il diametro del getto massimo sino a
che, tale inserimento non porti al verificarsi dello condizioni
sopradescritte.
Nella scelta del getto massimo, oltre all'ottenimento della maggiore
potenza e della maggiore velocità, si dovrà tenere presente anche della
temperatura del motore poiche con alimentazione magra si hanno
temperature piu elevate.
In caso di necessità di forte aumento del diametro del getto massimo
occorre tenere presente che la sezione del getto non deve essere
superiore alla sezione utile di passaggio compresa fra il diametro del
polverizzatore e la punta dello spillo conico.
Il controlla di ciò si può effettuare con la seguente formula:
Dove Dm è il diametro del getto massimo, Dp il diametro del
polverizzatore e Ds il diametro della punta dello spillo conico espressi
in centesimi di millimetro.Se ad esempio i valodi sono: getto massimo
180, polverizzatore 264 e spillo 170 si avrà:
e quindi il montaggio è corretto risultando 25.430<32.030.
Fattori influenzanti la carburazione
La carburazione stabilità in determinate condizioni può risultare in
qualche caso imprecisa, poiché possono subentrare dei fattori che la
influenzano e che si possono identificare in:
_variazione di combustibile
_variazioni di pressione
_variazione di temperatura.
dome97- Moderatori
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Re: Guida alla messa appunto di un carburatore per motori a 2 tempi
spero vi sia utile 

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