Orizzonti di gloria - Paths of Glory (1957)
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Orizzonti di gloria - Paths of Glory (1957)
Orizzonti di gloria - Paths of Glory (1957)
Prima guerra mondiale, 1916, fronte franco-tedesco. La prospettiva di una promozione in caso di successo vince le perplessità del generale francese Mireau sull'opportunità di sferrare un attacco al famigerato "formicaio", strategica e munitissima postazione in mano ai tedeschi, posta su una collina difficilmente espugnabile.
Per caricare i soldati, il generale passa personalmente in rassegna le truppe sistemate in interminabili trincee, cercando di spronarle e motivarle dopo mesi di logorante stallo. Il comando delle operazioni è affidato al colonnello Dax, fermamente contrario ad un'azione che avrà un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, ma che si vede costretto ad obbedire.
Come previsto, l’attacco è un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne è letteralmente impossibilitato dal fitto fuoco nemico. Informato della situazione, Mireau interpreta questo comportamento delle sue truppe come codardia e ordina che venga aperto il fuoco contro le proprie retrovie, a modo di punizione/esortazione. Il comandante dell’artiglieria si oppone all’ordine pretendendo che gli venga recapitato per iscritto. Così, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l'offensiva si esaurisce miseramente.
Mireau, per dimostrare fermezza e scaricare la colpa dello scriteriato attacco sulle truppe, sostiene con il Comando la tesi della codardia e propone la fucilazione di 100 uomini presi a caso. Il generale Broulard, suo superiore, gli concede di prenderne 3, uno per ogni compagnia coinvolta, che saranno sottoposti al giudizio di una regolare corte marziale. Di fatto i 3 prescelti sono solo in parte presi a caso. Il caporale Paris è vittima di un conto aperto con il suo diretto superiore, il soldato Ferol è indicato dai suoi stessi commilitoni, in quanto bollato come "asociale", mentre il soldato Arnaud è uno degli elementi più coraggiosi e la sua scelta a sorte, l'unica, è davvero un beffardo scherzo del caso.
Il colonnello Dax, valente avvocato parigino prima della guerra, assume la difesa dei suoi tre uomini, sebbene sia cosciente che la sentenza è praticamente già scritta. Nel processo rivolge le sue accuse verso il generale Mireau, il vero responsabile del fallito attacco, il quale non contento di aver commesso un errore, aveva persino ordinato di sparare contro le sue stesse truppe.
L’accorata difesa del colonnello Dax non è sufficiente, e così, sgomenti e increduli, i tre vengono condannati a morte per codardia. A rendere ancora più incredibile l'epilogo di questa storia c’è la condizione del soldato Arnaud, portato alla fucilazione in barella e semicosciente dopo che la sera precedente, durante la visita in cella del cappellano, si era procurato una frattura al cranio a seguito di uno scatto d’ira dettato dallo smarrimento per la situazione inspiegabile che stava vivendo.
Conclusa la solenne ed esemplare fucilazione, Broulard invita Mireau e Dax a colazione presso l'elegante palazzo del Comando. A Mireau dà il benservito facendogli capire che sarà aperta un'inchiesta sul suo comportamento durante il famoso attacco fallito. Restato solo con Dax propone a questi il posto del generale che, in pratica, lui stesso ha appena contribuito a rimuovere. Broulard, che sinceramente ammira Dax pensando che si sia abilmente servito di tutta la vicenda per fare fuori Mireau e aprirsi una carriera, indispettisce con le sue insinuazioni l’integerrimo colonnello al punto da fargli rifiutare qualsiasi proposta e chiudere il colloquio in maniera tanto brusca da precludersi anche la prospettiva di future promozioni. Per Dax, uomo di saldi principi, i suoi uomini vengono prima della carriera.
Nel finale vediamo i soldati godere finalmente di un momento di libertà in una locanda. Quando il proprietario del locale introduce una spaesata ragazza tedesca come l’attrazione del giorno e la invita a cantare qualcosa, dopo gli iniziali schiamazzi cala il silenzio, e i volti dei soldati diventano seri; la dolce melodia viene pian piano intonata da tutti e poco importa che sia proprio un canto popolare tedesco (Der treuer Husar, "l'Ussaro fedele") e la voce di una giovane "nemica" ad evocare emozioni, ricordi e sentimenti lontani, ma che accomunano tutti.
Quando a Dax, che assiste dall'esterno a questa scena, viene portato un nuovo ordine, questi decide di attendere un po' prima di informare i suoi uomini che si deve tornare subito a combattere. Almeno il tempo di una canzone.
Megavideo
Veoh
Prima guerra mondiale, 1916, fronte franco-tedesco. La prospettiva di una promozione in caso di successo vince le perplessità del generale francese Mireau sull'opportunità di sferrare un attacco al famigerato "formicaio", strategica e munitissima postazione in mano ai tedeschi, posta su una collina difficilmente espugnabile.
Per caricare i soldati, il generale passa personalmente in rassegna le truppe sistemate in interminabili trincee, cercando di spronarle e motivarle dopo mesi di logorante stallo. Il comando delle operazioni è affidato al colonnello Dax, fermamente contrario ad un'azione che avrà un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, ma che si vede costretto ad obbedire.
Come previsto, l’attacco è un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne è letteralmente impossibilitato dal fitto fuoco nemico. Informato della situazione, Mireau interpreta questo comportamento delle sue truppe come codardia e ordina che venga aperto il fuoco contro le proprie retrovie, a modo di punizione/esortazione. Il comandante dell’artiglieria si oppone all’ordine pretendendo che gli venga recapitato per iscritto. Così, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l'offensiva si esaurisce miseramente.
Mireau, per dimostrare fermezza e scaricare la colpa dello scriteriato attacco sulle truppe, sostiene con il Comando la tesi della codardia e propone la fucilazione di 100 uomini presi a caso. Il generale Broulard, suo superiore, gli concede di prenderne 3, uno per ogni compagnia coinvolta, che saranno sottoposti al giudizio di una regolare corte marziale. Di fatto i 3 prescelti sono solo in parte presi a caso. Il caporale Paris è vittima di un conto aperto con il suo diretto superiore, il soldato Ferol è indicato dai suoi stessi commilitoni, in quanto bollato come "asociale", mentre il soldato Arnaud è uno degli elementi più coraggiosi e la sua scelta a sorte, l'unica, è davvero un beffardo scherzo del caso.
Il colonnello Dax, valente avvocato parigino prima della guerra, assume la difesa dei suoi tre uomini, sebbene sia cosciente che la sentenza è praticamente già scritta. Nel processo rivolge le sue accuse verso il generale Mireau, il vero responsabile del fallito attacco, il quale non contento di aver commesso un errore, aveva persino ordinato di sparare contro le sue stesse truppe.
L’accorata difesa del colonnello Dax non è sufficiente, e così, sgomenti e increduli, i tre vengono condannati a morte per codardia. A rendere ancora più incredibile l'epilogo di questa storia c’è la condizione del soldato Arnaud, portato alla fucilazione in barella e semicosciente dopo che la sera precedente, durante la visita in cella del cappellano, si era procurato una frattura al cranio a seguito di uno scatto d’ira dettato dallo smarrimento per la situazione inspiegabile che stava vivendo.
Conclusa la solenne ed esemplare fucilazione, Broulard invita Mireau e Dax a colazione presso l'elegante palazzo del Comando. A Mireau dà il benservito facendogli capire che sarà aperta un'inchiesta sul suo comportamento durante il famoso attacco fallito. Restato solo con Dax propone a questi il posto del generale che, in pratica, lui stesso ha appena contribuito a rimuovere. Broulard, che sinceramente ammira Dax pensando che si sia abilmente servito di tutta la vicenda per fare fuori Mireau e aprirsi una carriera, indispettisce con le sue insinuazioni l’integerrimo colonnello al punto da fargli rifiutare qualsiasi proposta e chiudere il colloquio in maniera tanto brusca da precludersi anche la prospettiva di future promozioni. Per Dax, uomo di saldi principi, i suoi uomini vengono prima della carriera.
Nel finale vediamo i soldati godere finalmente di un momento di libertà in una locanda. Quando il proprietario del locale introduce una spaesata ragazza tedesca come l’attrazione del giorno e la invita a cantare qualcosa, dopo gli iniziali schiamazzi cala il silenzio, e i volti dei soldati diventano seri; la dolce melodia viene pian piano intonata da tutti e poco importa che sia proprio un canto popolare tedesco (Der treuer Husar, "l'Ussaro fedele") e la voce di una giovane "nemica" ad evocare emozioni, ricordi e sentimenti lontani, ma che accomunano tutti.
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